Il segretario generale del SUNIA Puglia scrive al Presidente Emiliano e all’Assessore Pisicchio: contro regionale per gli assegnatari ERP siamo in grave ritardo.
8 Giugno 2020Il Segretario Generale del SUNIA, Stefano Chiappelli, scrive al Ministro delle Infrastrutture ed ai Presidenti dei gruppi parlamentari di Camera e Senato
16 Giugno 2020Ci auguriamo che Governo e Parlamento affrontino con un altro approccio il
tema delle politiche abitative rispetto a quanto proposto da Colao, perché pensare
di riproporre un modello come quello del cosiddetto Social Housing che in oltre
dieci anni non ha dato risposte alla domanda più debole vuol dire non conoscere il
problema.
Oggi, ed ormai da tempo, il problema centrale nel nostro Paese è l’aumento
dell’offerta di alloggi in affitto a canoni sostenibili per una domanda sempre più
debole di famiglie impoverite, debolezza che si accentuerà con la pandemia ed
una offerta privata che, in particolare nelle aree metropolitane ma non solo, non
incontra una parte consistente della domanda.
Riproporre uno schema di intervento che ancora una volta vede al centro la
proprietà della casa, immediata o differita che sia, appare più una risposta alle
esigenze dell’offerta che non una soluzione per il disagio abitativo.
Immobili dismessi ed aree da recuperare vanno sicuramente utilizzate come
propone il piano, ma con una strategia di rigenerazione urbana inclusiva, dove la
creazione di un mercato dell’affitto sostenibile sia una delle direttrici di intervento.
Le proposte avanzate dal SUNIA e dalla CGIL in questi giorni hanno questa
ambizione, lo stesso Piano di rinascita urbana lanciato dal Governo con l’ultima
Legge di bilancio, pur con tutti i suoi limiti e le scarse risorse, potrebbe andare in
questa direzione. Le proposte del piano Colao rappresentano un passo indietro
rispetto a queste elaborazioni.
Per affrontare in maniera adeguata il disagio abitativo è necessario un
massiccio intervento dello Stato, sia in termini di risorse che di governo pubblico
delle trasformazioni urbane. L’intervento dei privati è sicuramente indispensabile
ma all’interno di un quadro di riferimento che progressivamente riduca il disagio
abitativo e renda le città inclusive.
Roma, 10 giugno 2020