Affollata e importante assemblea ieri sera al Quartiere San Girolamo di Bari
10 Gennaio 2025I dati sugli sfratti per l’anno 2023 – il Ministero degli Interni non ha ancora pubblicato quelli riferiti al 2024, si evidenzia chiaramente come, dal 2016 ad oggi (escludendo ovviamente il 2020 e il 2021 per il blocco delle esecuzioni e la sospensione della attività dei tribunali, dovuta alla pandemia Covid), il numero delle richieste di esecuzione si sia più che dimezzato e quello delle esecuzioni ridotto del 40%.
Ci corre l’obbligo di evidenziare però che dal 2017, con il DL 50 del 24/04/2017, si disciplina la locazione inferiore ai trenta giorni, volta sostanzialmente all’uso turistico.
Come ormai denunciamo da anni l’effetto di questa tipologia contrattuale ha fortemente causato una espulsione dei residenti dalla città consolidata, riducendo fortemente l’offerta di immobili per la locazione di lungo periodo (ad oggi anche rispetto alle locazioni transitorie).
Riteniamo quindi che tale variazione del numero “assoluto” di sfratti sentenziati ed emessi sia da confrontare con la analoga serie storica di immobili locati divisi per tipologia contrattuale.
Siamo fortemente convinti che questo calo del numero degli sfratti sia esclusivamente dovuto al fatto che il numero dei contratti di locazione di lunga durata abbia subito una flessione, superiore alla flessione del numero degli sfratti stessi.
A dimostrazione di questo citiamo i dati diffusi dall’Osservatorio del Mercato Immobiliare dell’AdE e la relativa Nota Metodologica, dalla quale si evince come dal 2017 ad oggi, oltre 140.000 alloggi non siano più disponibili per la locazione “residenziale” e, di questi, 117.000 sono stati sottratti alla locazione di lungo periodo (superiore ai 3 anni).
Questa è una prima prova “matematica” dell’effetto espulsivo che hanno le locazioni turistiche.
Dobbiamo riaffermare con forza che lo stato di salute delle politiche per l’abitare del Paese e delle nostre città va letto in base alla capacità che queste hanno di dare risposta alla domanda e ai bisogni abitativi dei cittadini e mettere in piedi ogni sforzo possibile affinché le amministrazioni, ad ogni livello, sappiano distinguere gli interlocutori che rappresentano dei bisogni da quelli che rappresentano solo interessi.